L’azienda Donnafugata è situata in Sicilia, nasce nel 1983 grazie a Giacomo Rallo e sua moglie Gabriella che, decidono cosi, di portare avanti la tradizione della famiglia. La famiglia Rallo è nel mondo del vino fin dal 1851, vantando un’esperienza in questo settore di oltre 150 anni.
La storia dell’azienda, infatti, ha inizio a Marsala nelle storiche cantine di proprietà della famiglia che furono costruite nel 1851 e nelle vigne di Contessa Entellina situate nel cuore della Sicilia Occidentale.
Il Nome Donnafugata, che letteralmente tradotto significa “donna in fuga”, fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone; nei primi anni dell’800 la regina fuggì dalla corte di Napoli per l’arrivo delle truppe napoleoniche, trovando rifugio in Sicilia nel Palazzo Filangeri di Cutò, a Santa Margherita Belice.
Nel 1987 Nasce vigna di Gabri, si tratta del cru dell’azienda, nato dalla passione di Gabriella per l’antico vitigno Ansonica.
Nel 1989 Donnafugata giunge sull’isola di Pantelleria dove coltiva lo Zibibbo e inizia così la produzione del passito, che prende il nome di Ben Ryè.
Giacomo e Gabriella, nel 1990, vengono affiancati nella conduzione aziendale dalla figlia Josè e dal figlio Antonio.
Josè, donna – imprenditrice, è responsabile del controllo di gestione e cura la comunicazione aziendale. Grazie alla sua passione per la musica e la sua capacità di mettersi sempre in gioco, presenta i suoi vini anche in veste di cantante. Nel 2002 riceve il premio Bellisario per il contributo dato alla valorizzazione dell’imprenditoria femminile.
Antonio, agronomo e wine-maker, si impegna negli anni anche al di fuori dell’azienda. Oggi è alla guida del consorzio di tutela della D.O.C. Sicilia, strumento di promozione e di coesione territoriale. Inoltre è presidente dell’Unione Italiana Vini, che rappresenta la principale associazione nazionale delle imprese di settore.
Donnafugata è anche sinonimo di Arte.
Tutte le etichette dei vini sono create o ispirate da Gabriella Rallo. Uniche e inimitabili, rappresentano uno modo di essere, uno stile. Donnafugata si distingue per la scelta dei nomi che hanno i loro vini e per i bozzetti d’autore, i quali sono un omaggio all’arte e alla letteratura e interpretano la personalità del vino. Ed è così che nel 1994 nasce la prima etichetta d’autore. Stefano Vitale, ispirato da Gabriella, crea l’illustrazione per “La Fuga”, lo Chardonnay della neonata D.O.C Contessa.
Nel 1995 esce la prima annata del Mille e Una Notte, vino concepito da Giacomo Rallo insieme al grande enologo Giacomo Tachis.
Nel 1999 l’azienda recupera a Pantelleria una vigna centenaria di Zibibbo a piede franco.
Donnafugata produce i suoi vini rispettando e amando la terra da cui derivano. Nel 2002 viene istallato il primo impianto fotovoltaico a Contessa Entellina, seguito da altri due. Questo si traduce in energia più pulita e meno emissioni di CO2.
Nel 2006 viene inaugurata la cantina di Khamma, costruita a Pantelleria nel pieno rispetto del paesaggio.
Il 2007 è l’anno in cui viene realizzata a Marsala una barriccaia sotterranea per il risparmio energetico.
Durante gli anni 2009 e 2010 vengono creati, a Contessa Entellina e Pantelleria, campi sperimentali per lo studio di uve autoctone e per il recupero delle varietà “reliquia” che rischiano di scomparire.
Nel 2011 Donnafugata calcola la Carbon Footprint, quantificando le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione.
Nasce nel 2012 la D.O.C.G. Sicilia, Antonio Rallo viene eletto presidente del consorzio di Tutela.
A maggio del 2016 scompare improvvisamente Giacomo Rallo. Nello stesso anno il figlio Antonio viene eletto Presidente dell’Unione Italiana Vini.
Produzione
Donnafugata possiede tre sedi di produzione storiche.
Marsala
Le antiche cantine di famiglia sono situate a Marsala, dove vengono svolti i processi di imbottigliamento e svinamento; una realtà dinamica e finalizzata all’eccellenza. Qui confluiscono i prodotti ottenuti a Contessa Entellina e Pantelleria per i processi di affinamento (svolti in acciaio, cemento e legno) ed imbottigliamento. I processi che vengono utilizzati nella cantina prevedono l’utilizzo di tecnologie semplici e rispettose delle caratteristiche intrinseche di mosti e vini.
La scelta tra i diversi tipi di affinamento, la loro durata e la sapiente combinazione, dipendono dall’annata, dalla tipologia di uve utilizzate e dal vino che si vuole ottenere da esse.
Acciaio e Cemento: Le vasche in acciaio vengono utilizzate soprattutto per affinamenti di breve durata, mentre quelle in cemento vengono utilizzate per affinamenti medi e lunghi; questo grazie alla buona inerzia termica, un naturale grado di isolamento e una totale assenza di correnti elettrostatiche.
Legno: Barrique e Tonneaux sono perfette per far evolvere vini di grande struttura. Donnafugata preferisce l’utilizzo di rovere francese perché la sua porosità garantisce al vino un apporto lento e regolare di ossigeno. Vengono selezionati circa 20 tipologie di legno diverse per grana delle doghe, metodo e intensità di tostatura; questo per rispettare al massimo le particolarità di ogni singolo vigneto.
Nella sede di Marsala troviamo anche la barriccaia sotterranea. Scavata nella roccia di tufo, consente un ridoto utilizzo di energia per mantenere i parametri di temperatura e di umidità desiderati, rispettivamente di 15° C e 85%.
Contessa Entellina
La Cantina e vigneti di Contessa Entellina, sono situati nel cuore della Sicilia occidentale dove troviamo 270 ettari di vigneti e 9 ettari di uliveti. Qui sono coltivati sia vitigni autoctoni: Ansonica, Catarratto, Grecanico, Grillo e Nero d’Avola e vitigni italiani internazionali che meglio hanno dimostrato di adattarsi alle caratteristiche del territorio: Fiano, Chardonnay, Viognier, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e in piccola quantità anche: Sauvignon Blanc, Petit Manseng, Alicante Bouchet, Tannat, Petit Verdot e Pinot Nero.
La scelta di coltivare ben 17 varietà di vitigni è orientata a valorizzare le particolarità delle 10 contrade dove sono dislocati i vigneti, che si differenziano tra loro per suolo, altitudine, esposizione e condizioni microclimatiche.
La vendemmia segue diverse fasi di maturazione. Le uve, dopo essere state selezionate accuratamente in vigna e in cantina sul tavolo vibrante, vengono avviate separatamente alla vinificazione. Verso la prima decade di agosto inizia la vendemmia con lo Chardonnay ed il Pinot Nero per la base spumante. Nella terza decade di agosto viene raccolto il Viognier, Sauvignon Blanc, Fiano, Petit Manseng ed il Merlot. Alla fine di agosto o nei primi giorni di settembre è il mese dei rossi Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Alicante Bouchet, Petit Verdot, Tannat e dei bianchi Ansonica, Catarratto e Grecanico.
In cantina è stata introdotta un’importante innovazione per quanto riguarda la fase della ricezione delle uve rosse. Questo grazie ad una disparatrice di ultima generazione, con la quale è possibile scartare gli acini verdi e surmaturi eventualmente ancora presenti nei grappoli, potendo così vinificare le uve integre che hanno raggiunto una migliore maturazione.
Pantelleria
La cantina di Khamma è situata a Pantelleria, isola vulcanica tra la Sicilia e l’Africa, dove si trovano i 68 ettari vitati di Zibibbo coltivati ad alberello pantesco.
Lo zibibbo (Moscato d’Alessandria) è il vitigno principe fra le varietà aromatiche.
I vitigni vengono coltivati ad alberello pantesco basso e sono posti su terrazze di piccole dimensioni, delimitate da muretti a secco in pietra lavica. Dislocati in 14 contrade hanno caratteristiche diverse per quanto riguarda suolo, altitudine, esposizione, condizioni microclimatiche ed età delle piante, talvolta superiore anche a 100 anni. Le viti coltivate ad alberello pantesco basso vengono allevate all’interno di “conche”. Il sistema di potatura fa sviluppare la pianta con un andamento quasi strisciante sul terreno, per poter resistere al vento dell’isola. Questo tipo di coltivazione, considerata “pratica agricola altamente sostenibile e creativa, ha fatto sì che l’alberello pantesco venisse inserito dall’Unesco tra i beni patrimonio dell’umanità.
L’altitudine varia tra i 20 e i 400 m s.l.m. e i terreni sono sabbiosi di origine lavica a reazione sub-acida o neutra (pH da 6,5 a 7); profondi e fertili, ben dotati di minerali.
Dal punto di vista del clima troviamo inverni miti e poco piovosi ed estati ventilate. Il vento gioca un ruolo molto importante per la qualità delle uve sulle piante e sui graticci, svolgendo la funzione di “anticrittogamico naturale”
Dalla lavorazione di queste uve nascono i vini Lighea, Kabir e Ben Ryè.
A metà agosto nelle diverse contrade inizia la raccolta selettiva dei migliori grappoli da stendere al sole per l’appassimento. Da settembre inizia la vendemmia di tutte le uve destinate ai mosti per la produzione del Kabir e del Ben Ryè. Per la produzione del Lighea le uve vengono raccolte nell’ultima settimana di agosto.
Tra i vigneti aziendali è situato anche il Giardino Pantesco. Si tratta di una tipica forma di architettura rurale con alti muri a secco; la sua pianta circolare, le dimensioni, e la pietra lavica creano il microclima ideale per proteggere da vento e siccità un arancio secolare, preziosa fabbrica di vitamine. Simbolo della sapienza contadina dell’isola, il giardino è un sistema agronomico autosufficiente dal punto di vista idrico. Nel 2008 Donnafugata lo ha restaurato e donato al FAI, Fondo Ambiente Italiano.
Inoltre con la vendemmia dal 2016 Donnafugata realizza un sogno coltivato da tempo, quello di produrre nella Sicilia orientale, i vini delle prestigiose denominazioni: Cerasuolo e Frappato di Vittoria, Etnta.
Vittoria
In questa zona, situata tra l’altopiano Ibleo e il mare della Sicilia medio-orientale, Donnafugata coltiva 18 ettari di vitigni. Più precisamente 11 ettari di Nero d’Avola e 7 ettari di Frappato.
I vigneti, situati nel territorio di Acate, si trovano ad un’altitudine che va da 120 a 150 m s.l.m. e vengono coltivati a controspalliera con potatura a cordone speronato. Con esposizione a sud est, sono situati su terreni che hanno una composizione variabile; troviamo dei suoli tendenti al sabbioso e inframezzati da un sub strato di tufi calcarei, porosi e friabili capaci di trattenere una buona dose di umidità, ed altri suoli a medio impasto tendenti all’argilloso.
Il clima è caldo temperato e abbastanza ventilato anche nel periodo estivo, grazie alla posizione dei vigneti tra il mare e i monti Iblei. Durante la fase più importante della maturazione i vitigni beneficiano di fresche “brezze termiche” e di buone escursioni di temperatura tra il giorno e la notte.
Solitamente il Nero d’Avola e il Frappato si vendemmiano tra la seconda e la terza decade di settembre. Secondo l’andamento climatico dell’annata, il Nero d’Avola matura prima del Frappato o viceversa.
Etna
Sull‘Etna l’azienda può contare su 15 ettari di vigneti tutti in zona D.O.C.
Circa 13 ettari sono coltivati a con vitigni di Nerello Mascalese mentre i restanti due sono destinati alla coltivazione di Carricante.
Le vigne si trovano a Randazzo, sul versante Nord del vulcano, ad un’altitudine di 750 m s.l.m. in contrada Monte La Guardia, Allegracore e Calderara. Sempre a Randazzo si trova la cantina dove verranno vinificate le uve.
Curiosità
Vitigni sperimentali
Donnafugata ha realizzato due vigneti sperimentali finalizzati alla valorizzazione delle varietà autoctone.
A Contessa Entellina, in collaborazione con la regione Sicilia, ha piantato 19 differenti varietà autoctone. Parliamo di vitigni ampiamente diffusi in Sicilia, come: Nero d’Avola, Catarratto, Ansonica e anche di varietà “reliquia”: Alzano, Nocera, Vitrarolo e altre, quasi completamente scomparse.
A Pantelleria, sotto la supervisione del professor Attilio Scienza, sono stati impiantati 33 biotipi di Zibibbo provenienti da diverse aree del mediterraneo come: Spagna, Francia, Grecia e Italia meridionale. La ricerca riguarda sia l’uva fresca che quella appassita, nonché i vini ottenuti da microvinificazioni. L’obbiettivo di tale ricerca è quello di individuare dei cloni di Zibibbo che esprimano al meglio il potenziale viticolo ed enologico dell’isola di Pantelleria.
Vitigno centenario
Sempre a Pantelleria viene recuperato un vitigno di Zibibbo con diverse piante a piede franco (non innestate) sopravvissute alla fillossera (insetto dannoso per le viti) che superano 100 anni di età. Si tratta di viti uniche, più sane e più longeve delle piante innestate; parliamo di un “reperto storico” per la viticultura siciliana. Questi esemplari rendono il Ben Ryè Passito di Pantelleria ancora più complesso ed elegante.
Come abbiamo detto Donnafugata è molto attenta alla sostenibilità dell’ambiente, per questo ha puntato innanzitutto alla riduzione dei consumi di energia.
impianti fotovoltaici
Un importante contributo è dato dalla produzione di energia pulita da fonti rinnovabili con gli impianti fotovoltaici istallati a Contessa Entellina (68 kw) e Marsala (50 Kw). Questo consente una riduzione delle emissioni di CO2.
Vendemmia notturna
Nella tenuta di Contessa Entellina, per le uve Chardonnay destinate alla produzione de La Fuga, viene effettuata la vendemmia notturna. Sfruttando l’escursione termica tra il giorno e la notte (16-18° C), l’azienda riesce ad abbattere del 70% i consumi energetici per il raffreddamento delle uve prima della pigiatura.
Carbon Footprint
Calcolare la Carbon Footprint (impronta ecologica) dei propri vini ed esporre la certificazione su ogni bottiglia è un impegno nei confronti del consumatore. Dal 2011 Donnafugata insieme al DNV, uno tra i principali enti di certificazione mondiali, quantifica le emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo produttivo, dal vigneto all’imbottigliamento.
I vini
Donnafugata produce un’ampia varietà di vini Rossi, Bianchi, Rosati e Naturali Dolci. Inoltre produce grappe e oli.
orari
da lunedì a venerdì
09,00/13,00 – 14,00/18,00
telefono
055.7327427
info@vintage04.it